Ritenzione idrica e fitoterapia

Ritenzione idrica e fitoterapia

I rimedi di fitoterapia per il trattamento della ritenzione idrica sono un valido ausilio terapeutico, soprattutto per i limitati effetti collaterali.  La ritenzione idrica è l’aumento patologico dei volumi idrici corporei nello spazio intracellulare, extracellulare o in entrambi. Generalmente prevale la ritenzione in ambiente extracellulare a causa dell’alto tenore di sodio che caratterizza l’alimentazione moderna. La ritenzione può essere circoscritta, per esempio agli arti inferiori o a parti degli stessi. In altri casi può essere generalizzata e impegnare tutto l’organismo. Nel secondo caso, prima di un’evidenza clinica, devono accumularsi diversi litri di liquidi e per questo motivo l’aumento di peso corporale è uno dei primi sintomi i percepiti. Quando la ritenzione interessasse in modo massiccio tutti i distretti corporei, il termine tecnico è anasarca. Nell’organismo sano la pressione idrostatica, che tende a determinare la fuoriuscita di liquidi dai capillari, è controbilanciata in direzione opposta dalla pressione osmotica. La fuoriuscita di liquidi nello spazio interstiziale è infine drenata dai vasi linfatici che la reintroducono nel circolo. Quando la pressione idrostatica non è più bilanciata dalla pressione osmotica, si verifica un’alterazione del delicato equilibrio e di conseguenza si verifica un accumulo di liquido negli interstizi provocando nel tempo la ritenzione idrica.

Le cause della ritenzione idrica possono essere molte e anche molto serie. Tra queste, alcune disfunzioni cardiovascolari, renali, patologie della vescica, del fegato e reazioni allergiche.

Ritenzione idrica e fitoterapia

Ritenzione idrica e fitoterapia

Molto più spesso però la ritenzione idrica è posta in relazione alle complesse alterazioni dell’estetica e del benessere. Sebbene si tratti di un disturbo risentito con preoccupazione sopratutto da pazienti femminili, anche gli uomini ne soffrono. I liquidi non sono correttamente smaltiti a causa di un’alterata funzionalità del sistema circolatorio e dei delicati equilibri connessi a varie cause. Le malattie o condizioni che possono esprimere una ritenzione idrica sono le seguenti:

errate abitudini alimentari

disordine nel turn over idrico

alterato ricambio di elettroliti

malattie circolatorie

malattie renali

malattie cardiache

malattie ormonali

allergie

stress emozionale con attivazione dell’asse HPA

infiammazioni croniche

malattie autoimmuni

In molti casi si tratta di squilibri dovuti a uno scorretto stile di vita e a cattive abitudini alimentari. Certamente è necessaria un’accurata diagnosi medica per stabilire con precisione qual è la situazione del paziente e inquadrare sopratutto la ritenzione quale sintomo di patologie importanti. La terapia convenzionale si orienta alle cause del disturbo, aggiungendo trattamenti locali e nutrizionali. Spesso la terapia include un farmaco sintomatico come il diuretico. Questa categoria di farmaco pur consentendo, un iniziale miglioramento è da considerare in molte situazioni con cautela e sotto stretta sorveglianza medica.

Il trattamento della ritenzione idrica può considerare anche la medicina non convenzionale e in particolare la fitoterapia. L’inserimento del paziente in un protocollo nutrizionale corretto dovrebbe precedere però ogni altra forma di terapia. La nutrizione clinica è una terapia valida non solo nel caso della ritenzione idrica. La fitoterapia è spesso impiegata come ausilio dei trattamenti per la ritenzione idrica soprattutto a livello estetico e comunque per una forma lieve di ritenzione soprattutto volta all’eliminazione delle tossine come drenanti. I maggiori rimedi di fitoterapia per la ritenzione idrica sono:

Betulla

Pilosella

Asparago

Ciliegio

Tarassaco

Ononide

Lespedeza

Si consiglia anche una valutazione con la nutrizione clinica infatti l ‘equilbrio tra cibi acidificanti e basificanti contribuisce in modo considerevole al decorso di questa patologia. Questa valutazione viene fatta attraverso una indagine bimpedenziometrica e del PRAL ( Potential Renal Acid Load) riguardante l’abituale alimentazione del paziente. La nutrizione clinica e un maggior equilibrio nello stile di vita contribuiscono al risultato. La somministrazione di fitoterapia dovrebbe essere pertanto preceduta da un inserimento del paziente nella nutrizione clinica. La corretta associazione delle piante indicata nel singolo paziente deve essere operata da un medico esperto di fitoterapia e dopo l’inserimento del paziente in un programma nutrizionale. Il medico valuta le interazioni delle singole piante tra di loro e sopratutto la relazione corretta con i farmaci eventualmente assunti dal paziente per altri motivi. In tal modo la fitoterapia non si contrappone alle linee guida di medicina convenzionale ma stabilisce con essa una fruttuosa cooperazione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Fitoterapia a Roma