Gastrite e fitoterapia

Gastrite e Fitoterapia

I rimedi di fitoterapia per il trattamento della gastrite, sono un valido ausilio terapeutico, soprattutto per i limitati effetti collaterali. La gastrite è una infiammazione dello stomaco che si distingue una forma acuta da una forma cronica secondo un criterio temporale e clinico del suo decorso. La fitoterapia può essere di ausilio nella sintomatologia acuta lieve o cronica della gastrite a supporto della medicina allopatica, diminuendone gli effetti avversi per l’uso prolungato di farmaci. A sostegno è necessario un programma nutrizionale adeguato.

Le forme croniche non mostrano inizialmente sintomi eclatanti mentre le forme acute provocano dolore, nausea, vomito, febbre, dispepsia, emorragia, disappetenza. Le forme croniche hanno una sintomalogia simile, ma a comparsa graduale e protratta o recidivante nel tempo.

Per la diagnosi si ricorre all’anamnesi, la radiografia e l’esame gastroscopico. Anche se la gastroscopia non è l’esame pù gradito dai pazienti, esso è indicato anche per distinguere la gastrite dalla neoplasia gastrica.

Gastrite e fitoterapia

Gastrite e fitoterapia

Il trattamento farmacologico della gastrite implica la somministrazione di inibitori della pompa protonica (esomeprazolo, pantoprazolo, omeprazolo) e antiacidi (sali di magnesio e alluminio, magaldrato, bismuto colloidale, sucralfato). Nel caso in cui venga accertata l’infezione da Helicobacter pylori si procede alla eradicazione con una schema di antibiotici.

La fitoterapia può anche essere un valido aiuto nel trattamento sintomatico dell’iperacidità dello stomaco come espressione di una forte acidosi sistemica impiegando i seguenti rimedi:

Alga laminaria (Laminaria hyperborea ), appartenente alla famiglia delle alghe brune, ricca di polisaccaridi e acido alginico dalle proprietà antiacide.

Pectine da agrumi o mele, sono fibre idrosolubili presenti nelle membrane cellulari di questi frutti, svolgono un’azione protettiva sulla mucosa dello stomaco.

Dolomite, è un composto minerale naturale opportunamente affinato, in grado di tamponare l’eccesso di acidita dei succhi gastrici prodotti.

Zenzero (Zingiber officinalis), i principali costituenti di questo rizoma sono: olio essenziale, gingerolo, zingerone, acidi organici, amido, sali minerali. Considerato un eupeptico, carminativo, antispastico. Stimola la salivazione favorendo la digestione.

Camomilla ( Matricaria recutita), il suo principio attivo più importante è il bisabololo contenuto nell’olio essenziale, contiene inoltre cumarine e flavonoidi. Sedativo, antispasmodico, antiflogistico, cicatrizzante delle mucose.

Si consiglia anche una valutazione con la nutrizione clinica infatti l ‘equilbrio tra cibi acidificanti e basificanti contribuisce in modo considerevole al decorso di questa patologia. Questa valutazione viene fatta attraverso una indagine bimpedenziometrica e del PRAL ( Potential Renal Acid Load) riguardante l’abituale alimentazione del paziente. La nutrizione clinica e un maggior equilibrio nello stile di vita contribuiscono al risultato. La somministrazione di fitoterapia dovrebbe essere pertanto preceduta da un inserimento del paziente nella nutrizione clinica. La corretta associazione delle piante indicata nel singolo paziente deve essere operata da un medico esperto di fitoterapia e dopo l’inserimento del paziente in un programma nutrizionale. Il medico valuta le interazioni delle singole piante tra di loro e sopratutto la relazione corretta con i farmaci eventualmente assunti dal paziente per altri motivi. In tal modo la fitoterapia non si contrappone alle linee guida di medicina convenzionale ma stabilisce con essa una fruttuosa cooperazione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Fitoterapia a Roma