Sodium Laureth Sulfate

Sodium Laureth Sulfate

sodium laureth sulfate

sodium laureth sulfate

Il Sodium Laureth Sulfate o SLES (dodecilpoli(ossietilen)solfato di sodio, nome IUPAC) è un tensioattivo, cioè un sostanza chimica che ha la capacità di diminuire la tensione superficiale dell’acqua, ossia l’adesione della particelle di sporco e di grasso permettendone la rimozione con l’acqua corrente. Si può indicare dunque come elemento con funzione lavante. Fa parte anche degli schiumogeni, cioè facilita la produzione di schiuma e che ci da la sensazione che il prodotto “lavi”. Il Sodium Laureth Sulfate si ottiene per etossilazione del Sodium Lauryl Sulfate o SLS risultando meno aggressivo per la pelle perché essendo un solvente meno efficace è meno aggressivo nei confronti delle proteine viene pertanto impiegato nella formulazione dei detergenti liquidi per mani, corpo, capelli, intimo oppure nei dentifrici, persino nei prodotti per bambini.

La terapia, la cosmesi, l’igiene, la produzione del cibo e l’ambiente sono letteralmente invasi da prodotti chimici. La massiccia presenza di questi prodotti chimici è connessa a effetti collaterali e danni da conoscere per poter attuare strategie tese a ridurre il loro impatto sulla salute.

Bisogna subito chiarire che Il potere schiumogeno è di per sé irritante e dunque risulta essere aggressivo sulla pelle e sulle mucose risultando irritante e sensibilizzante. Questo inconveniente si può ovviare in una buona formulazione impiegando elementi che bilanciano l’aggressività di questo tensioattivo e riservandone l’impiego ad un uso limitato. Il SLES danneggia il follicolo pilifero e determina arrossamenti e caduta dei capelli, danneggiano il film idrolipidico determinando secchezza e disidratazione della cute, rendono il pH cutaneo alcalino privandolo così la cute dalle sue difese naturali, processo di ripristino che richiede fino a 12 ore. Ma il problema resta un altro, sono tanti anni che si parla di SLS e SLES e della tossicità sull’uomo e sull’ambiente. La tossicità del Sodium Laureth Sulfate resta un punto ancora da chiarire, spesso viene impiegato per distrarre l’attenzione dei media dalla problematica che coinvolge il suo affine SLS. Anche il Sodium Laureth Sulfate  è stato al centro di una campagna di allarme sanitario fosse anche per una certa concorrenza commerciale volta ad associare a queste sostanze proprietà tossiche tra cui la possibile insorgenza del cancro in seguito all’utilizzo quotidiano dei cosmetici che le contengono.

La tossicità del Sodium Laureth Sulfate riguarda soprattutto eventuali contaminanti, primo tra tutti il disossano che si può formare come sottoprodotto non desiderato nel processo di produzione, classificato EPA (Environmental Protection Agency ovvero Agenzia per la protezione dell’ambiente) come Group B2, probable human carcinogen. In alcune legislazioni americane viene riconosciuto legalmente come sospetto cancerogeno e ne viene sconsigliato l’utilizzo. La Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, raccomanda il monitoraggio di questo contaminante nei cosmetici.

Conoscere i prodotti chimici consente ai consumatori di minimizzare quando e se possibile il loro impatto sulla salute e sul benessere della persona e dell’ambiente. La qualità di vita dipende ogni giorno di più dalla capacità culturale del singolo soggetto per riconoscere in che modo egli è esposto alla chimica, soprattutto quella dannosa, consentendogli un minimo di autodifesa. Gli alimenti, le terapie, i prodotti per l’igiene e i cosmetici possono essere scelti dal consumatore o paziente con l’obiettivo primario di ridurre carichi impropri dannosi alla salute e di vivere in una corretta relazione con gli altri.