Traumi da sport e fitoterapia

Traumi da sport e fitoterapia

traumi da sport e fitoterapia

Traumi da sport e fitoterapia

La fitoterapia può essere impiegata nel gestire l’atleta agonista o amatoriale in caso di traumi da sport anche in accompagnamento ad altre terapie. La fitoterapia prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie e per il mantenimento del benessere. La fitoterapia è l’approccio più antico di pratica terapeutica umana dopo l’imposizione delle mani. L’applicazione di fitoterapia è presente in tutte le grandi civiltà del passato. La fitoterapia moderna  trae spunto dal suo passato, ma si avvale di tutti gli strumenti di validazione usati dalla medicina. Le piante sono fra le principali fornitrici di sostanze medicamentose, tali da ispirare non di rado la terapia farmacologica. La consultazione delle schede di fitoterapia online non sostituisce in nessun caso la visita e la prescrizione di un medico. Le indicazioni più frequenti per l’impiego della fitoterapia nel traumi da sport sono la gestione del dolore, dell’infiammazione e del recupero post traumi evitando quando possibile ulteriori traumi dovuti a nuova sollecitazione.

Le applicazioni maggiori della fitoterapia durante traumi da sport sono:

  • gestione delle infiammazioni
  • gestione del recupero fisico
  • gestione dello stress
  • gestione del dolore

L’effetto antinfiammatorio di alcuni principi attivi in fitoterapia, consente di contenere la somministrazione dei farmaci modulatori della flogosi e della acidificazione tissulare tipica durante il traumi da sport. La fitoterapia è  una terapia idonea a ristabilire un equilibrio del sistema neurovegetativo e fisiologico. Il corretto rapporto tra sistema simpatico e parasimpatico è fondamentale per contenere le molteplici risposte adattative implicate  nello stress a seguito di  traumi da sport. In fitoterapia sono diversi i rimedi che si possono impiegare nelle varie problematiche relative ad un traumi da sport, la scelta viene effettuata in base all’esigenza del momento associando se opportuno vari rimedi. I più conosciuti in relazione all’attività antinfiammatoria  e antidolorifica sono:

Incenso (Boswellia carterii), alberello originario del Mar Rosso; i suoi principi attivi sono ricavati dall’essudato ottenuto tagliando la corteccia. Questa resina contiene acido boswellico un apprezzato antinfiammatorio contrastando la formazione di sostanze proinfiammatorie; impiegata fin dai tempi antichi nella tradizione indiana. Aprrezzata anche la sua attività analgesica e la sua azione di rallentare l’erosione delle superfici articolari nelle artropatie. Risulta essere anche molto tollerata.

Salice (Salix alba), la corteccia del salice contiene un glucoside salicilico, salicoside, dal quale si ottiene l’acido salicilico un principio attivo dall’attività antinfiammatoria e antidolorifica.

Artiglio del diavolo (Arpagophytum procumbens), la radice di questa pianta contiene principi attivi antinfiammatori molto efficaci, vanta anche un’attività analgesica. Molto apprezzata nelle affezioni reumatiche e artrosiche, ottimo rimedio per le affezioni dolorose dell’apparato osteo-articolare.

Curcuma (Curcuma longa), questa pianta appartiene alla stessa famiglia dello zenzero, originaria dell’Asia meridionale; i suoi principi attivi sono ricavati dal rizoma giallo e sono: olio volatile, chetoni, pigmenti come la curcumina, proteine. Di convalidata attività antinfiammatoria, oggi molto studiata e impiegata per la sua potente azione antiossidante.

Zenzero (Zingiber officinale), originaria del Sud Africa, i principi attivi sono estratti dal rizoma che contiene molti oli essenziali come: zingiberene, zingiberolo, bisabolene, curcumene, camfene, citrale, borneolo, cineolo. Contiene anche acidi organici e sali minerali. Sono convalidate la sua azione antinfiammatoria, antistaminica, analgesica. Offre anche una protezione a livello gastrico.

Olmaria (Spiraea ulmaria), le sommità fiorite di questa pianta originaria dell’Europa contengono derivati flavonici, tannini, olio essenziale. La sua proprietà antinfiammatoria risulta utile nel trattamento del dolore articolare.

Ribes nero (Ribes nigrum), coltivato diffusamente nelle aree montane europee soprattutto per i suoi frutti, in fitoterapia anche le sue foglie trovano impiego nel trattamento delle affezioni articolari dolorose per diminuzione dei macrofagi, responsabili degli stati infiammatori.

Glucosamina, un monoaminosaccaride normalmente ottenuto dalla chitina, componente dell’ esoscheletro dei crostacei. Risulta necessaria per la formazione del tessuto connettivo e dei condrociti.

MSM (metil sulfonil metano), forma organica dello zolfo, la sua azione antinfiammatoria si aggiunge a quella di supporto alle articolazioni nello stimolare il tessuto connettivo articolare; non trascurabile la sua attività analgesica e di miglioramento della permeabilità di membrana.

La fitoterapia è  consentita durante traumi da sport agonistico e amatoriale, con la valutazione dei singoli principi attivi corrispondenti al caso. La fitoterapia è prescritta e somministrata da un medico dopo una valutazione del soggetto secondo un preciso protocollo di inclusione nel trattamento. Le interazioni con la nutrizione, la tipologia di allenamento, la prestazione in gara e soprattutto con ogni forma di altra terapia è oggetto di valutazione preliminare al trattamento.  L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore.  La fitoterapia non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.

Dott. Fabio Elvio Farello, Fitoterapia a Roma

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