Fegato e Fitoterapia

Fegato e Fitoterapia

La fitoterapia è utile nel trattamento di alcune malattie del fegato. La maggior parte dei farmaci chimici è, infatti, metabolizzata proprio dal fegato. Molti di questi, pur necessari nella terapia sono in grado di produrre danni al fegato stesso. Un’integrazione tramite fitoterapia nelle malattie di fegato rappresenta un ottimo supporto naturale soprattutto nel caso in cui si ha necessità di somministrare una terapia farmacologica. Spesso i farmaci sono prescritti per plurime patologie costringendo sopratutto il paziente anziano a polifarmacoterapia. Quest’ultima condizione è particolarmente impegnativa per la funzione del fegato. Il danno al fegato indotto da farmaci rappresenta fino al 7% di tutte le reazioni avverse che possono manifestarsi in seguito a farmacoterapia. Le manifestazioni più frequenti di malattia del fegato sono insufficienza epatica, epatite, colestasi, steatosi, cirrosi e neoplasia. Queste malattie non sono ovviamente causate solo da polifarmacoterapia, ma ognuna ha cause specifiche. Tutte sono però aggravate da abuso di farmaci.  Leggi tutto.

Cassia Nomame in fitoterapia

 

Cassia Nomame

La Cassia nomame (Cassia mimosoides) appartiene alla famiglia delle Leguminosae, si impiegano in fitoterapia le parti aeree. La Cassia è una pianta spontanea annuale, originaria delle zone tropicali, particolarmente diffusa in Africa ed Asia. La Cassia cresce ai margini delle foreste, sui terreni sabbiosi dei fiumi ed, in genere, in tutte le aree umide. La Cassai ha un fusto peloso che talvolta lignificandosi rende la pianta perenne; le foglie della Cassia sono piccole e aguzze, le sue infiorescenze sono costituite da uno a tre fiori gialli. Raggiunge l’altezza di 150 cm. Vi sono alcune varianti della specie Cassia mimosoides. Al genere Cassia appartengono altre specie, una delle più note è la Cassia angustifoglia (Senna), dalla composizione e dalle proprietà fitoterapiche completamente diverse.  Leggi tutto.