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Marshall – Sindrome di Marshall e Fitoterapia

Posted on 7 Maggio 20148 Luglio 2017 by Dott. Fabio Farello
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Sindrome di Marshall e fitoterapia

sindrome di marshall e fitoterapia

Sindrome di Marshall e Fitoterapia

La fitoterapia è una branca della medicina indicata  nella cura della sindrome di Marshall o  PFAPA (Periodic fever, aphthous stomatitis, pharyngitis and adenitis or cervical adenopathy), inoltre risulta utile nella prevenzione delle  recidive infiammatorie oltre che per lo stress correlato alla malattia. La Sindrome di Marshall colpisce i bambini. Si tratta di una stomatite aftosa con febbre alta che recidiva periodicamente ad intervalli circalunari.  Secondo la medicina convenzionale non sono note le cause della sindrome, ma si osserva comunque un disturbo nel controllo dell’infiammazione senza componenti dovute a contagio.

La Sindrome di Marshall può affliggere bambini di ambo i sessi, anche se compare più frequentemente  nei maschietti.  La Sindrome di Marshall impegna generalmente i bambini al di sotto dei 5 anni di età e si esprime con un corteo sintomatologico ripetuto ad intervalli:

  • stomatite aftosa
  • febbre alta
  • faringite
  • adenopatia cervicale

La febbre,  in modo piuttosto improvviso, si presenta immediatamente con valori elevati, dura di norma alcuni giorni ed è il sintomo della Sindrome di Marshall che perdura durante tutta l’espressione della malattia. Raramente compaiono mal di testa, mal di pancia, nausea, malessere, dolori muscolari diffusi. Durante l’intervallo tra un episodio di Sindrome di Marshall e il successivo i bambini non presentano sintomi particolari.  La Sindrome di Marshall non è considerata pericolosa e si risolve generalmente con la crescita, senza alcuna conseguenza sulla salute dei bambini. La diagnosi si basa sull’ osservazione della periodicità circalunare del quadro sintomatologico e sulla esclusione di una componente infettiva tramite indagini di laboratorio. I parametri di laboratorio positivi sono solo quelli dell’ infiammazione come Ves e Pcr.  Il trattamento in medicina convenzionale  è sintomatico e impegna spesso il cortisone. Questa procedura evidenzia però problematiche tra invasività della cura rispetto alla scarsa rischiosità della Sindrome di Marshall. Inoltre la somministrazione di cortisone pur consentendo una regressione dei sintomi,  potrebbe essere causa di una comparsa più ravvicinata nel tempo dell’episodio successivo. Nella Sindrome di Marshall sono francamente controindicati invece gli antibiotici.

La fitoterapia può essere considerata nella cura della Sindrome di Marshall. Della fitoterapia, nella corretta gestione, si apprezza  un’apprezzabile proporzione tra tollerabilità della cura ed effettiva pericolosità della malattia.La fitoterapia è inoltre utile per inglobare nel trattamento la risposta adattativa a stress spesso associata nella Sindrome di Marshall. Il conflitto biologico spesso implicato nella Sindrome di Marshall è connesso al “boccone” ovvero il risentito del bambino riguardo la capacità captativa del necessario al proprio sostentamento e sopravvivenza.

La fitoterapia risulta utile nella gestione sintomatologica della malattia e favorisce la remissione fisiologica dei sintomi mostrandosi utile anche con l’impiego di rimedi che aiutano l’organismo a gestire la malattia stessa e a prevenire le recidive. I più noti rimedi di fitoterapia impiegati nella gestione della Sindrome di Marshall nei bambini sono:

Echinacea (Echinacea purpurea), è un immunomodulante  rafforzando le difese naturali dell’organismo, diminuendo la propagazione dei patogeni nell’organismo aumentando la fagocitosi. Molto attiva nei confronti di diversi patogeni. Vanta una buona azione antivirale, proteggendo le cellule sane dai virus. Aiuta l’organismo a fronteggiare l’insulto derivante dalla malattia e a prevenire le recidive.

Astragalo (Astragalus membranaceus), è un adattogeno che stimola le difese immunitarie proteggendo l’organismo dall’attacco di infezioni e sostanze citotossiche, impiegato da secoli in Cina per “rafforzare l’energia vitale”.

Uncaria (Uncaria tomentosa), stimola le difese immunitarie e protegge dall’attività citotossica; impiegata da tempo nelle febbri di origine virale.

Rosa canina, apprezzata per il suo contenuto in acido ascorbico (vit.C) è di valido ausilio nelle forme influenzali e contro l’affaticamento durante la convalescenza.

Aloe (Aloe vera), pianta molto conosciuta e dalle consolidate attività benefiche, nel caso delle afte in fitoterapia si impiega il gel contenuto nelle foglie carnose e favorisce la cicatrizzazione e la riepitelizzazione nonché esercita se applicata localmente come collutorio un pellicola protettiva sull’afta in modo da ridurne la sensazione  dolorosa. La sua attività più conosciuta resta quella di antitumorale e immunomodulante.

Calendula (Calendula officinalis), pianta molto apprezzata per le sue virtù soprattutto nelle problematiche infiammatorie della pelle e delle mucose. I suoi flavonoidi esercitano un’azione emolliente, lenitiva e riepilizzante; l’olio essenziale dei fiori è un antimicobico, antivirale, antifunginio. La Calendula viene impiegata per toccature locali.

La dieta coerente con l’impiego della fitoterapia  nella cura della Sindrome di Marshall è indirizzata ad aumentare nella alimentazione routinaria i cibi a PRAL (Potential Renal Acid Load) negativo.   Per valutare la dieta  corretta nei bambini con Sindrome di Marshall si consiglia la nutrizione clinica.

Pertanto  somministrare fitoterapia è atto medico. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici è una indicazione sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. I rimedi e la pratica dalla fitoterapia non si contrappongono alle linee guida della medicina convenzionale. Al contrario la fitoterapia stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Fitoterapia  a Roma

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