Dolore cronico e fitoterapia

Dolore cronico e fitoterapia a Roma

dolore cronico e fitoterapia

Dolore cronico e fitoterapia

La fitoterapia è indicata nel dolore cronico in virtù dei limitati effetti collaterali rilevanti e pertanto ripetibile nel tempo senza esporre il paziente a considerevoli danni. Questo è particolarmente importante per i medici e sopratutto per coloro che soffrono di patologie cronico degenerative caratterizzate da dolore. La fitoterapia sfrutta rimedi con attività analgesica,  antinfiammatoria e miorilassante.

L’ impiego della fitoterapia in associazione ad altre terapie naturali è uno strumento di terapia del dolore efficiente e a basso rischio iatrogeno. Il trattamento del dolore  con rimedi di fitoterapia  sono apprezzate da coloro che per motivi sanitari non tollerano analgesia farmacologica.  Il dolore cronico è un piaga che costringe molti pazienti alla somministrazione quotidiana di farmaci che nel tempo diminuiscono purtroppo il loro effetto analgesico, con tendenza all’aumento delle dosi somministrate e del danno tossico connesso.

L’impiego dellafitoterapia sul dolore cronico è rilevante in tutte le malattie degenerative e infiammatorie che accompagnano talvolta per anni la vita dei pazienti. La fitoterapia offre loro una terapia  del dolore efficiente, ma senza gli effetti indesiderati dei farmaci. In associazione della terapia del dolore con fitoterapia è utile verificare, come prognostici della sua efficacia, l’acqua totale TBW e il potassio totale TBK e dunque un’ analisi della composizione corporea  che misura questi valori e se alterati, permette di somministrare una integrazione, migliorando gli esiti della terapia del dolore con fitoterapia per il contenimento del processo infiammatorio.

La  fitoterapia iniettabile è uno strumento di terapia adottato per la cura dei pazienti  con dolore cronico con ridotti effetti collaterali negativi. I  rimedi di fitoterapia idonei al trattamento del dolore cronico sono:

Incenso (Boswellia carterii), alberello originario del Mar Rosso; i suoi principi attivi sono ricavati dall’essudato ottenuto tagliando la corteccia. Questa resina contiene acido boswellico un apprezzato antinfiammatorio contrastando la formazione di sostanze proinfiammatorie; impiegata fin dai tempi antichi nella tradizione indiana. Aprrezzata anche la sua attività analgesica e la sua azione di rallentare l’erosione delle superfici articolari nelle artropatie. Risulta essere anche molto tollerata.

Artiglio del diavolo (Arpagophytum procumbens), la radice di questa pianta contiene principi attivi antinfiammatori molto efficaci, vanta anche un’attività analgesica. Molto apprezzata nelle affezioni reumatiche e artrosiche, ottimo rimedio per le affezioni dolorose dell’apparato osteo-articolare.

Withania (Withania somnifera), originaria dell’India e Africa, molto utilizzata nella medicina Ayurvedica. I suoi principi attivi sono: alcaloidi (withanina) e lattoni steroidei (withanolidi); l’azione di questi ultimi è sul sistema immunitario. Recenti studi gli riconoscono proprietà antinfiammatoria, analgesica e antireumatica.

Curcuma (Curcuma longa), questa pianta appartiene alla stessa famiglia dello zenzero, originaria dell’Asia meridionale; i suoi principi attivi sono ricavati dal rizoma giallo e sono:olio volatile,chetoni, pigmenti come la curcumina, proteine. Di convalidata attività antinfiammatoria, oggi molto studiata e impiegata per la sua potente azione antiossidante.

Zenzero (Zingiber officinale), originaria del Sud Africa, i principi attivi sono estratti dal rizoma che contiene molti oli essenziali come: zingiberene, zingiberolo, bisabolene, curcumene, camfene, citrale, borneolo, cineolo. Contiene anche acidi organici e sali minerali. Sono convalidate la sua azione antinfiammatoria, antistaminica, analgesica. Offre anche una protezione a livello gastrico.

Olmaria (Spiraea ulmaria), le sommità fiorite di questa pianta originaria dell’Europa contengono derivati flavonici, tannini, olio essenziale. La sua proprietà antinfiammatoria risulta utile nel trattamento del dolore articolare.

Ribes nero (Ribes nigrum), coltivato diffusamente nelle aree montane europee soprattutto per i suoi frutti, in fitoterapia anche le sue foglie trovano impiego nel trattamento delle affezioni articolari dolorose per diminuzione dei macrofagi, responsabili degli stati infiammatori.

Rovo (Rubus fructicosus), ai giovani getti, impiegati nei rimedi di fitoterapia, sono attribuite proprietà antiartrosiche.

Vite (Vitis vinifera) di cui si usano le gemme ricche di flavonoidi, tannini, acidi organici, sali minerali. Si preferisce l’impiego delle gemme per la cura di processi infiammatori cronici riferibili alle forme artrosiche.

Glucosamina, un monoaminosaccaride normalmente ottenuto dalla chitina, componente dell’esoscheletro dei crostacei. Risulta necessaria per la formazione del tessuto connettivo e dei condrociti.

MSM (metil sulfonil metano), forma organica dello zolfo, la sua azione antinfiammatoria si aggiunge a quella di supporto alle articolazioni nello stimolare il tessuto connettivo articolare; non trascurabile la sua attività analgesica e di miglioramento della permeabilità di membrana.

La fitoterapia richiede prima di tutto, esami clinici, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei protocolli adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali la fitoterapia possa costituire alternativa o integrazione. Prescrivere e somministrare fitoterapia è pertanto atto medico in Italia. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici predisposto e consultabile presso l’Ordine, sono una indicazione e garanzia sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. L’impiego di fitoterapia  per il dolore cronico non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario la fitoterapia stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott. Fabio Elvio Farello, fitoterapia a Roma